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Ricordi – Spartiti e libri

“Nell’intera storia dell’editoria musicale non vi è stata alcun’altra impresa che attraverso i suoi sforzi, astuzia, iniziativa e talento abbia raggiunto una posizione di dominanza come quella goduta da Ricordi nel XIX secolo, né di potere come quella che essa ha saputo mantenere fino al XX secolo”.

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Ricordi e la Scala

Parlare di Casa Ricordi vuol dire ripercorrere secoli di storia italiana e non solo. Venne fondata nel 1808 da Giovanni Ricordi (1785-1853), violinista e copista. Giovanni Ricordi ebbe infatti l’incarico dal Teatro alla Scala già dal 1814 di copista ufficiale – trascriveva i materiali d’orchestra e di canto usati dal teatro – fino poi ad arrivare nel 1825 ad acquistare l’intero archivio musicale del teatro, a dimostrazione di quanto l’attività imprenditoriale si fosse talmente sviluppata da permettergli di diventare fornitore delle compagnie d’opera di tutto il mondo.

Italia e Germania

Prima di fondare la casa editrice Giovanni Ricordi si recò nel 1807 a Lipsia dalla Breitkopf & Härtel per apprendere le tecniche dell’editoria musicale. Da questa esperienza tedesca sua e poi di suo figlio verrà probabilmente ispirata anche la prima rivista musicologica italiana, la “Gazzetta musicale di Milano”, un equivalente italiano della “Allgemeine musikalische Zeitung” della Breitkopf.

Gli editori come nuovi protagonisti

“In nessun altro paese europeo il risultato della modernizzazione del sistema teatrale vede la costruzione di un’egemonia tanto marcata su scala nazionale come quella raggiunta dagli editori musicali, e da Ricordi sopra tutti loro”. Se confrontiamo il primo catalogo di Ricordi del 1814 con il secondo del 1815, notiamo già quanto la musica teatrale acquisti maggiore spazio nel secondo rispetto a quella strumentale. Questo testimonia la “nuova egemonia” che gli editori musicali stavano acquisendo, sostituendosi al ruolo degli impresari e, inoltre, il nuovo pubblico borghese che stava nascendo, soprattutto dagli anni ’40 dell’’800. Il nuovo pubblico richiedeva spartiti, riduzioni per canto e pianoforte delle opere e metodi didattici per imparare a suonare e a cantare.

Diritto d’autore

Questa leadership economica e culturale degli editori musicali si fondò, nel caso di Ricordi, anche sulla difesa della proprietà intellettuale che Giulio Ricordi (nipote del fondatore) descrive nel 1858 come “un diritto assoluto e inviolabile, che deve assimilarsi alla proprietà ordinaria”, difendendo questo diritto dalla pirateria anche in tribunale.

Ricordi e l’opera

La difesa dei diritti per le rappresentazioni consisteva in una forma di tutela anche per i compositori. Si creava così un rapporto stretto tra editore e compositore; caso emblematico è quello Verdi-Ricordi. Dal 1839 Giuseppe Verdi collaborò con Giovanni, suo figlio Tito e con Giulio, col quale strinse una forte amicizia. Grazie a Giulio Ricordi, ad esempio, nacque la collaborazione tra Verdi e Arrigo Boito per l’Otello. Ricordi fu l’editore esclusivo di Verdi in Italia.

L’archivio Ricordi e la fine di una dinastia

“Il materiale contenuto nell’archivio è d’interesse per il mondo intero”. Il catalogo di Ricordi comprende i maggiori autori dell’‘800 italiano (Verdi, Puccini, Rossini), del ‘900 (Nono, Grisey, Varèse) e contemporanei (Francesconi, Battistelli, ma anche Boccadoro e Sciarrino). L’archivio conserva anche gli autografi di tutte le opere di Puccini (tranne “La Rondine”) e moltissimi materiali compresi libretti, bozzetti, figurini, recensioni, corrispondenze. Costituisce dunque un immenso patrimonio che permette anche lo studio filologico delle fonti. Esso fu il frutto di generazioni di uomini di teatro della dinastia Ricordi (musicisti, compositori, registi e librettisti), che contruibirono in prima persona alla costituzione di questo “impero”. La storia più recente della Casa Ricordi vede la nascita nel 1958 della Dischi Ricordi Spa, dal 2007, invece, la Ricordi fa parte di Universal Music Publishing Classical (UMPC). Link all’archivio: www.archivioricordi.com

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